17:00 – Fininvest cita in giudizio Repubblica. Dopo l’articolo pubblicato oggi dal quotidiano in merito ad una presunta indagine della Procura di Milano sulla cessione del club rossonero e sui diritti TV, il gruppo Fininvest ha deciso di adire le vie legali:
Non basta definire “cattivo giornalismo” l’incredibile operazione che Repubblica compie stamane. Annuncia con grande clamore in prima pagina l’apertura di una inchiesta della Procura di Milano, oltre che sui diritti tv, sulla “vendita del Milan”. Ma nelle due paginate che dedica all’argomento, sulla questione Milan compaiono solo poche righe di elucubrazioni, insinuazioni, ipotesi confuse, e l’ammissione che lo stesso quotidiano non sa assolutamente che cosa c’entrino le discussioni per la cessione di una minoranza della società calcistica con una presunta indagine sui diritti.
La Fininvest nulla sa di inchieste della Procura sulla vicenda Milan ed esclude che tali inchieste possano esistere. Ribadisce la cristallina correttezza dei propri comportamenti. Ma denuncia con vigore un modo di fare disinformazione che ha superato ormai ogni limite. E’ qualcosa di molto più grave del “cattivo giornalismo”, è un comportamento inquailificabile, in grado di creare danni irreparabili. Repubblica sarà chiamata a risponderne davanti all’autorità giudiziaria.
Milan e diritti TV | Presunta indagine
Una nuova inchiesta giudiziaria potrebbe presto investire il calcio italiano ed una società in particolare: secondo il quotidiano ‘La Repubblica’, la Procura di Milano starebbe indagando sulle cifre relative alla cessione in corso del Milan a Mr Bee e sulla vendita dei diritti TV della Serie A all’estero. Un’indagine, dunque, che stando al quotidiano coinvolgerebbe anche Infront e coloro i quali stanno dietro al colosso che gestisce i diritti delle partite di calcio. L’indagine della procura meneghina sarebbe partita già nel mese di maggio.
Tutto sarebbe partito proprio dalle presunte cifre gonfiate per la vendita dei diritti TV all’estero da parte di Infront e da lì si sarebbe arrivati anche alla trattativa tra Silvio Berlusconi e Mr Bee Taechaubol per la cessione del 48% del Milan. Nel primo caso, l’ipotesi di reato è quella relativa alla creazione di una sorta di cartello che avrebbe permesso alle big di assicurarsi la fetta più grossa degli introiti televisivi per il triennio 2015-2018. L’inchiesta condotta dai pm Pellicano e Polizzi, si sarebbe inevitabilmente intrecciata con il filone che a maggio scorso ha portato all’arresto del barone Filippo Dollfus de Volkesberg, che avrebbe avuto tra i suoi clienti anche i personaggi che si sarebbero spartiti i proventi dei diritti TV del calcio.
Dalle persone collegate ad Infront, continua ‘La Repubblica’, l’interessa della procura milanese si sarebbe spostato sugli ultimi movimenti societari del Milan, con Mr Bee che sta per rilevare il 48% della società in cambio di qualcosa come 500 milioni di euro. Non si tratta propriamente di una novità, poiché recenti inchieste giornalistiche, avevano sollevato dubbi sia sulla vendita del Milan, sia sui diritti TV gestiti da Infront, che verserebbe nelle casse della Lega Calcio meno di quanto incassato dalla cessione all’estero.
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